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Dopo avere attraversato i paesaggi sonori di un Mediterraneo allargato in Medinsud e Malmediterraneo, al fianco di artisti provenienti da quel mondo, con questo progetto i Cantodiscanto allargano ulteriormente il loro sguardo e cercano fonti di ispirazione anche a Nord.

A differenza dei precedenti lavori, questo sarà un programma orientato prevalentemente alla rielaborazione di brani della tradizione musicale intesa in senso lato dei Paesi attraversati.

Sono interessati alle possibili porte di comunicazione fra le diverse culture: alle affinità delle forme, agli strumenti musicali che si assomigliano e si toccano come potrebbero toccarsi, entrare in armonia e non in conflitto le culture in ogni loro modalità di espressione, anche nella politica e nella vita di tutti i giorni.

Alcune danze celtiche e irlandesi presentano dei punti di contatto coi saltarelli del Centro e con le tarantelle del Sud Italia. Certi canti popolari svedesi hanno una vocalità "portata" che è assimilabile a quella dei nostri canti a distesa. La chitarra portoghese, usata nel fado come accompagnamento alla voce cantante, ha una sua storia e utilizzo in un genere e in un'epoca differenti in Inghilterra.

Oltre alle tappe nordiche il viaggio toccherà ancora i Paesi del Mediterraneo, attraverserà l'oceano Atlantico e approderà in America Latina, a Cuba, in Brasile e a Capoverde. U Cantodiscanto si prenderanno la libertà di suonare alcune canzoni di altri Paesi giocando con la lingua del testo, come nella conosciutissima Sodade che Cesaria Evora ha reso nota in tutto il mondo in cui hanno affiancato al testo originale in lingua capoverdina una parte in napoletano, lingua molto adatta al tema del pezzo, che tratta di amore e di lontananza dalla propria terra. In fondo temi, musiche e suoni ricorrono, in fondo tutto il mondo è paese.

TUTTO IL MONDO E' PAESE

 

Trilo

Bayaty

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